Tra fede, storia e cammini medievali

Un itinerario che attraversa la Lomellina alla scoperta di luoghi ricchi di memoria e spiritualità: dalle battaglie risorgimentali ai pellegrinaggi medievali, dalle abbazie romaniche ai capolavori d’arte sacra, passando per sapori e tradizioni custoditi nei secoli.

 

Palestro

Situata al confine con il Piemonte, Palestro è una tappa simbolica del Risorgimento italiano. Il 30 maggio 1859, fu teatro di una delle battaglie decisive della Seconda Guerra d’Indipendenza: la vittoria dell’esercito franco-piemontese contro le truppe austriache aprì la strada all’unità nazionale. Il ricordo di quell’evento è affidato al monumentale Ossario, costruito sul finire dell’Ottocento su un’altura che domina la pianura. Alto 23 metri, il mausoleo custodisce i resti di oltre 600 caduti ed è oggi circondato da un piccolo parco alberato. La visita si arricchisce con una camminata lungo un tratto della Via Francigena, l’antico itinerario dei pellegrini verso Roma, che attraversa queste campagne silenziose e suggestive.

 

Robbio

Crocevia medievale e tappa riconosciuta della Via Francigena, Robbio conserva due tra i più significativi esempi di architettura romanica della Lomellina.

  • Chiesa di San Valeriano

Situata lungo l’antica “Via Reale” per Rosasco, la chiesa fu fondata tra il 1068 e il 1095 come priorato cluniacense. Nata su un preesistente luogo di culto dedicato a Sant’Andrea, divenne presto un importante centro spirituale e sociale, sostenuto da donazioni imperiali e feudali. Nei secoli successivi fu abbandonata e trasformata in edificio rurale, fino al restauro iniziato nel 1967. Oggi si presenta con la sua pianta a tre navate absidate, secondo la tradizione romanica lombarda, e una sobria facciata in mattoni che conferisce al luogo un’atmosfera solenne e raccolta, ideale per una sosta meditativa lungo il cammino.

  • Chiesa di San Pietro

Questo piccolo gioiello romanico, costruito tra il 1125 e il 1150, si trova ai margini del centro abitato. Restaurata negli anni Sessanta del Novecento, la chiesa conserva affreschi del XVI secolo attribuiti a Tommasino da Mortara. La torre campanaria, aggiunta nel 1884, completa l’armonia dell’impianto architettonico. Un documento del XIII secolo attesta la presenza di un hospitale per pellegrini accanto alla chiesa, noto come “Hospitale quod est iuxta portam S. Petri de Rodobio”, segno tangibile dell’importanza storica del sito lungo le vie del pellegrinaggio.

 

Mortara

Storico capoluogo della Lomellina e importante tappa della Via Francigena, Mortara unisce la memoria storica a un ricco patrimonio artistico e religioso.

  • Santuario di Santa Maria del Campo (o della Pertica)

Collocato poco fuori dal centro abitato, lungo la strada per Novara, il santuario fu costruito nel 1440 secondo i canoni del gotico lombardo. L’interno, semplice ma evocativo, custodisce capolavori pittorici come la Madonna del Latte di Tommasino da Mortara (1514), circondata da una Gloria di Angeli dipinta dal Cerano, e una suggestiva Pietà attribuita allo stesso autore. Di grande interesse anche l’affresco che rappresenta la Battaglia di Pulchra Silva, combattuta nel 773 tra Franchi e Longobardi.

  • Abbazia di Sant’Albino

Sorta su un’area sacra frequentata fin dall’età tardoantica, l’abbazia fu riorganizzata in epoca carolingia dopo la vittoria dei Franchi sui Longobardi. Secondo la tradizione, qui sarebbero stati sepolti i paladini Amico e Amelio, compagni di Carlo Magno. Il complesso fu nel tempo un importante centro religioso, culturale e di accoglienza. L’attuale chiesa, ristrutturata nel Quattrocento, conserva un portico colonnato e numerose testimonianze storiche, tra cui lapidi, medaglioni votivi e iscrizioni. La struttura accoglie oggi una foresteria per pellegrini e visitatori.

  • Basilica di San Lorenzo

Eretta su progetto di Bartolino da Novara alla fine del Trecento, la basilica rappresenta uno dei principali poli spirituali e artistici della città. L’interno a tre navate conserva preziose opere d’arte: una grande Crocifissione del Cerano, il Polittico di San Giuseppe – un presepe ligneo del XV secolo con oltre 80 figure scolpite da Lorenzo da Mortara – e una Madonna del Rosario firmata da Gerolamo Giovenone. Ancora oggi, San Lorenzo è il cuore della vita religiosa mortarese, un luogo che racconta secoli di fede, arte e cultura.