Comune di Cergnago

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Castello di Cergnago

Via Roma 8
Telefono: 0384 43429
Fax: 0384 43800
Sito Internet: www.comune.cergnago.pv.it

Posta elettronica: comunecergnago@alice.it

EVENTI ANNUALI

  • Festa patronale di Sant’Elena: agosto
  • Sagra del risotto e Palio del bove grasso: settembre

CENNI STORICI

Cergnago appare fin dal X secolo come “Cirniaco”, quando apparteneva alla Contea di Lomello, che nel XII secolo fu annessa al territorio pavese (come ufficializzato nel 1164 con diploma di Federico I). Nel 1250 è citato come “Cergnagum” nell’elenco delle terre pavesi. Appartenne alla squadra (podesteria) di Mortara, di cui seguì le sorti, essendo unito nei secoli successivi al marchesato di Mortara nei suoi vari passaggi. I milanesi Lonati, da alcuni erroneamente citati come feudatari, vi avevano redditi, ma non la signoria. Nel XVIII secolo ne furono invece infeudati i Lomellini di Carmagnola. Cergnago passò nel 1743 sotto i Savoia.
Entrando nell’abitato, si può notare il palazzo Plezza, largamente rimaneggiato a opera di Giacomo Plezza Maleta, senatore del Regno di Sardegna e, nel 1848, ministro dell’Interno nel dicastero Casati. Il palazzo, disposto lungo la strada che conduce a Tromello e noto localmente come “castello”, presenta una fronte curvilinea, molto probabilmente perché eretto su costruzioni precedenti e pertanto costretto a conformarsi alla loro originale planimetria.
La chiesa parrocchiale di Cergnago è intitolata a Sant’Elena Imperatrice: notizie della sua prima edificazione possono farsi risalire al X secolo. Distrutta nel 1647 dai francesi, fu riedificata solo nel 1662. La costruzione è a una sola navata con sei altari laterali e uno centrale.

All’inizio del XIX secolo, probabilmente nel 1818, a Cergnago fu aggregato il piccolo Comune di Abbazia di Erbamara. Questa località si sviluppò attorno al monastero di San Pietro di Erbamara, noto fin dal 1170 e appartenente all’ordine di Vallombrosa. Godette di ampie immunità, costituendo quindi una signoria e un comune autonomo, che sopravvisse alla decadenza del monastero, ridotto a commenda e soppresso forse nel XVII secolo.