Comune di Mede

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Veduta di Mede

Piazza della Repubblica 37
Telefono: 0384 822201
Fax: 0384 805763
Sito Internet: www.comune.mede.pv.it
Posta elettronica: comune@comune.mede.pv.it

EVENTI ANNUALI

  • Carnevale: febbraio
  • 12 metri di bontà: aprile
  • Riso e rose: maggio
  • Festa sull’aia alla frazione Tortorolo: maggio
  • Presentazione pubblica dei 18enni: giugno
  • Sfilata di moda: giugno
  • Sagra della Scottona: giugno
  • Notte bianca: luglio
  • Festa patronale (“Quarta dumìnca”): agosto
  • Palio dla Ciaramèla: settembre
  • Festa dla fümm alla frazione Goido: ottobre
  • Festa dal cämpè: ottobre
  • Festeggiamo il Natale: dicembre

CENNI STORICI

I primi abitanti del territorio medese furono i Levi intorno al 1000 avanti Cristo. In seguito Mede fu stazione di cambio dei cavalli, in un itinerario romano noto come Gerosolimitano o Burdigalense. Dopo la caduta dell’Impero Romano, Mede seguì la sorte di tutta la Lomellina: fu invasa dagli Eruli, dai Franchi, dai Goti e infine, intorno al 570, dai Longobardi.
Medioevo: in epoca carolingia Mede appartiene al Comitato di Lomello e intorno all’anno 1000 ci fu l’avvento del Conti Palatini. Nel XIV secolo passa sotto il dominio del ducato di Milano. Durante il periodo sforzesco (1450-1535) l’intera Lomellina conosce lo sviluppo di attività agrarie, tra cui lo sviluppo di nuove colture come le marcite e il riso (quest’ultimo in modo diffuso a partire dal Settecento).
Età moderna: nel 1535, alla morte di Francesco II Sforza, anche la Lomellina passa sotto la dominazione spagnola. Nel 1713, col trattato di Utrecht, anche Mede è staccata da Milano per essere aggregata al Piemonte. Durante il periodo napoleonico Mede si trova a formare, insieme a Vigevano, Mortara, Garlasco e Sannazzaro de’ Burgondi, il distretto della Lomellina.
Età contemporanea: con il ritorno dei Savoia si forma la Provincia di Lomellina, che per la prima volta unisce l’intera regione sul piano amministrativo. Durante il Risorgimento le invasioni austriache costringono la Lomellina a sopportare pesanti sacrifici. Il 1° maggio 1859 uno squadrone di Ussari irrompe a Mede abbandonandosi a saccheggi e violenze. A fine Ottocento Mede si presenta come un paese eminentemente agricolo. L’economia agraria della zona basa il proprio benessere sul mercato risicolo. Terra di bracciantato, Mede e la Lomellina assistono al rapido diffondersi delle idee socialiste e a grandi lotte nelle campagne. Gli scioperi degli anni Venti, e in particolare quelli delle mondariso del 1927 e del 1931, sono tra gli episodi più rilevanti di resistenza della nostra popolazione al fascismo. La Resistenza si esprimerà in episodi di solidarietà verso la popolazione, verso i prigionieri di guerra in contatto con le unità partigiane della montagna.
Oggi: dopo la seconda guerra mondiale si assiste a rapidi mutamenti della società, ma anche a una progressiva diminuzione della popolazione a causa di un insufficiente processo di industrializzazione. Tuttavia si è affermata un’agricoltura d’avanguardia.

CHIESE E MONUMENTI

Chiesa parrocchiale dei santi Marziano e Martino
Risale probabilmente all’XI secolo, ma subì un radicale restauro nella seconda metà del XV secolo. L’attuale struttura della facciata, in gotico-lombardo, è del 1884-85. Nell’interno le volte e l’abside sono ornate da affreschi del medese Ferdinando Bialetti (1929). All’interno della chiesa si alza il campanile, progettato dall’ingegner Crescentino Caselli e costruito nel periodo 1902-1904.
Chiesa di San Rocco
Non si conosce esattamente la data di fondazione. Venne ricostruita nel XVIII secolo. Ha forma squadrata e sul davanti ha un piccolo atrio.
Chiesa della Madonna di Loreto
Anticamente consisteva in una piccola cappelletta senza altari. Nel 1868 fu trasformata in una piccola chiesetta.
Chiesa della SS. Trinità
Risale probabilmente al secolo XVI e fu ampliata nel 1864. Ai lati dell’altare due grandi tele dipinte a olio: una Crocifissione firmata dal pittore veneziano Domenico Buonvicino (XVII secolo) e una Pietà di scuola fiamminga del 1616. La volta dell’abside presenta affreschi del medese Giuseppe Amisani. È conosciuta anche come chiesa “dei Batù” dalla consuetudine penitenziale dei confratelli che si flagellavano prima di partecipare alle funzioni.
Chiesa degli Angeli
Lo stile della facciata, semplice e lineare, ne rileva l’origine cinquecentesca. La navata è piuttosto ampia e fiancheggiata da tre cappelle per lato.
Monumento ai caduti
E’ stato inaugurato nel 1922. La statua raffigurante un milite è opera di Michele Vedani. Il bassorilievo bronzeo che si trova sulla facciata del basamento è opera dello scultore medese Felice Bialetti.
Monumento agli alpini
Fu inaugurato nel 1998.
Castello Sangiuliani
Risale al IV secolo e fu sede dei Palatini e in seguito dei Sangiuliani, trasformato in albergo nel Novecento. Nel 1996 il Comune di Mede lo acquista nella prospettiva di trasformarlo nella sede della biblioteca comunale e nella sede dei Musei civici, tra cui il Museo Regina e la Raccolta archeologica e naturalistica “Ugo Fantelli”.

A Mede fanno capo le frazioni Goido, Parzano e Tortorolo: in quest’ultima si trova il castello del XIV secolo.