Comune di Valle Lomellina

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Castello di Valle

Piazza del Municipio 2
Telefono: 0384.79001
Fax: 0384.79017
Sito Internet: www.comune.vallelomellina.pv.it
Posta elettronica: urp@comune.vallelomellina.pv.it

EVENTI ANNUALI

  • Sagra di primavera: prima domenica dopo Pasqua
  • Festa patronale (con Sagra del riso e Palio dei Barlafüs): prima domenica di settembre

CENNI STORICI

Valle è un popoloso borgo della Lomellina centrale. Il suo nome sembra derivare da “Valium”, che gli studiosi traducono come “difesa” o “zona bassa” non lontano dai fiumi. Dopo il 222 avanti Cristo i romani costruiscono attraverso la Lomellina un’importante strada di collegamento fra Roma e la Gallia, la Ticinum-Laumellum Cottiae. Il tracciato, oggi quasi definitivamente scomparso, doveva passare per l’odierna cascina Strada, che sorge sulla linea retta tra Lomello e Cozzo. Solo nel X secolo risulta ben definito il piccolo borgo rurale di Valle, caratterizzato da una torre difensiva attorniata da case, circondata da un “vallum” o fortificazione.
È proprio durante il periodo dell’incastellamento che cresce di importanza una famiglia in particolare: i De Valide. Nel corso dei secoli XII, XIII e XIV i De Valide sanno incrementare il proprio prestigio politico ed economico, tanto che i suoi illustri esponenti sono citati in pergamene e documenti storici dell’epoca.
Nel 1440 il castello del paese passa in proprietà alla famiglia dei conti Strada, che attuano importanti opere di ristrutturazione nella chiesa di Santa Maria del castello, oggi ancora esistente sebbene sconsacrata.
Nel 1574 arrivano i nuovi feudatari, i conti Litta, nel 1576 viene demolita la chiesa di San Michele, ormai pericolante, e nel 1598 viene terminata la chiesa di san Rocco, con il suo particolare campanile cuspide. Tra il 1622 e il 1632 viene edificata l’attuale chiesa parrocchiale di San Michele. Allo stesso periodo risale il primo impianto del santuario mariano di Casaletto, appena fuori del paese in direzione Semiana.
Dai primi del Novecento si assiste un lento, ma progressivo sviluppo dell’agricoltura intensiva dedicata al riso, grazie alla preziosa opera di canalizzazione intrapresa. Dagli anni cinquanta in paese lavorano rinomate industrie per la raffinazione del riso e piccoli laboratori artigianali che pilano il riso come si faceva una volta.

DA VEDERE

Al centro dell’abitato sorge un particolare castello del XIV secolo, costruito su una fortificazione preesistente, rimaneggiato prima nel XVII e poi nel XIX secolo con aggiunte romantiche. Per via della sua curiosa pianta a semicerchio e per la struttura centrale con torri cilindriche, loggiati a finestre ad archi acuti e ricco corredo di merli e beccatelli, il castello risulta un complesso architettonico decisamente anomalo e originale. Sicuramente va visitato il santuario della Madonna di Casaletto, situato appena fuori dal centro abitato, lungo la strada per Lomello e la chiesa di Santa Maria del Castello, dove sono stati recentemente ritrovati affreschi del Quattrocento. Il documento più evidente che testimonia del passato antico di Valle, infatti, è la muratura che ora fa da fondamento al lato sinistro dell’ex chiesa di Santa Maria del Castello, molto più antica dell’edificio attuale.
Questa costruzione porta ancora ben evidenti sette apprezzabili affreschi, riferiti alla tradizione pittorica lombarda del XV secolo.
In ultimo, nella piazza principale sorge la chiesa di San Rocco e San Sebastiano, a forma rettangolare, innalzata nel 1469.

IL PALIO

Il Palio dei Barlafüs è una festa molto recente. Ideato nel 2001, è subito entrato nel cuore dei vallesi al punto da diventare la manifestazione pubblica più appassionante e coinvolgente del paese. L’evento si svolge durante la prima domenica di settembre, in concomitanza al fine settimana della tradizionale sagra del riso, e consiste in una corsa a staffetta per le vie del centro storico, effettuata spingendo un’antica carriola carica di oggetti che danno il nome al palio: i “barlafüs”. Si tratta di cose domestiche, per lo più utensili e pentolame di metallo: insomma tanti oggetti che non mancano mai nelle case di ognuno.
Il palio è corso dai concorrenti dei quattro rioni in cui è diviso il paese: “al riò dal Cavalò”, “al riò dal Crusò”, “al riò dal Guà” e “al riò dal Màgar”.
Il Cavalò (colore sociale verde) coincide con la zona ovest del paese: l’origine del nome è da collegare a un corso d’acqua che scorreva nelle campagne circostanti, il cavo d’Allone.
Il Crusò (colore sociale giallo) occupa la parte centrale di Valle e parte della circonvallazione che conduce a Sartirana Lomellina. Il suo nome è da collegare con la croce che, nel secolo scorso, alcuni missionari posero nell’intersezione tra via Sartirana e via Cappelletta.
In direzione Cozzo e Zeme si estende il Guà (colore sociale blu), che prende il nome dal guado nella roggia presente in piazzale Margherita.
Il Màgar (colore sociale rosso) ha come spina dorsale via Stazione: il suo nome deriva dall’appellativo scherzoso di “magri” attribuito agli abitanti che erano coltivatori di orti. Durante la messa domenicale viene benedetto il palio, mentre la sfilata storica del pomeriggio precede la competizione con le carriole che assegnerà il trofeo.
Il palio consiste in un curioso e originale assemblaggio di “barlafüs”, ideato da un artista del paese e donato al Comune di Valle Lomellina.